Le PMI nel Rapporto Anitec-Assinform sul Digitale

Le PMI nel Rapporto Anitec-Assinform

L’Anitec-Assinform: l’associazione Italia per l’ICT.

Ma di cosa si occupa? Si parla tanto di quanto la digitalizzazione ci abbia salvato durante la Pandemia, l’Associazione ha misurato le performance dei canali digitali.

a cura di Massimiliano Faticoni

Fotografia Istat delle Piccole e Medie Imprese

Le PMI in Italia, dal censimento Istat 2019, risultano circa 280 mila imprese, quasi un quarto delle imprese italiane complessive. I due terzi delle imprese (il 79,5%) sono micro imprese (con 3-9 addetti in organico), 187 mila (il 18,2%) sono di piccole dimensioni (10-49 addetti), mentre le medie e le grandi imprese rappresentano il 2,3% delle imprese osservate, circa 24 mila unità.

Il Rapporto 2019 Anitec-Assinform sul Digitale

L’associazione Anitec-Assinform, é il riferimento italiano di Confindustria per le aziende ICT (settore delle tecnologie dell?informazione e della comunicazione).

Recentemente ha presentato il rapporto annuale sull’andamento del settore digitale in Italia, utilissimo proprio in questo periodo per diagnosticare il settore. Secondo i dati riportati, il settore ha visto negli ultimi anni una crescita costante, anche se debole, e, nonostante il calo previsto per il 2020 a causa delle ripercussioni economiche del lockdown, i dati previsti torneranno lievemente positivi già dall’anno prossimo.

Nello specifico, nel 2019 il Settore digitale ha avuto un incremento del 2,1%, arrivando a un valore complessivo di 71,9 miliardi di euro. I settori di maggiore crescita sono quelli legati ai contenuti e quello della pubblicità digitale, con un incremento dell’8,4% con un valore di 12 miliardi, quello dei software e delle soluzioni Ict, che risulta aumentato del 7,8%. In forte crescita é stato anche l’ambito digital enabler, che riunisce settori come internet delle cosecybersecurity, big data, piattaforme di gestione web e il mobile business, cresciuti complessivamente del 19,5%.

In questo caso specifico, chi ha avuto maggiore successo è la parte dei servizi Cloud, aumentati del 23%, la parte dedicata all’ internet delle cose, con una crescita del 18,3% e il comparto dell’ Intelligenza artificiale, un mercato che oggi in Italia vale 479 milioni di euro e che ha registrato in un solo anno un incremento del 59%.

Questi dati mostrano che la maggioranza dello sviluppo in tecnologie digitali si è concentrata soprattutto nel settore dell’Impresa e in quello della Pubblica Amministrazione con una quota di mercato del 58,2%. Questo è il dato che chiaramente salta all’occhio: si auspica un miglioramento nel comparto di investimenti nel settore da parte delle PMI che sembra essere ancora sottovalutato o non compreso comunque come leva di sviluppo.

Il Digitale post Covid19

Come sappiamo dai dati pervenuti anche durante il Lockdown, in cui il sistema Italia si è messo alla prova, i consumatori e le aziende hanno cambiato le proprie abitudini adottando in maniera naturale strumenti digitali, sia per acquistare (Consumer B2C) che per vendere (Business B2b).

In questo periodo estivo si percepisce molta titubanza per il prossimo futuro quadrimestre di chiusura anno 2020. Nel momento in cui scrivo, tutti i settori procedono con molta prudenza impauriti da possibili nuove chiusure Lockdown per la Pandemia, ma si può ormai affermare con sicurezza e determinazione che nell’incertezza del periodo esiste la certezza della Digitalizzazione e dei sui benefici, sopratutto per le vendite Ecommerce.

Per questo motivo, sarebbe auspicabile un decisa adozione in tali strumenti nelle PMI, che dovrebbero cominciare a piccoli passi e non bloccare gli investimenti nel breve periodo o solo dopo aver mosso i primi passi. Parlo per esempio della creazione di un sito web e della sua ottimizzazione per poterlo presentare ai motori di ricerca con le giuste parole chiave della SEO Poi, successivamente, pensare con gradualità a investire nei restanti canali di Digital Marketing, secondo un preciso disegno di sviluppo e trasformazione digitale.

Le previsioni post Covid19

Proprio per il motivo già accennato da questo studio che indica la fonte principale negli investimenti le imprese e le amministrazioni pubbliche, le previsioni per il fine 2020 non appaiono nei numeri molto rosee mettendo in evidenza una battuta d’arresto.

Secondo i dati messi in evidenza dell’associazione, tutto il settore del Digitale, che nonostante tutto è stato tra quelli, come abbiamo detto più volte, che hanno resistito meglio alla chiusura forzata di lockdown per la pandemia di Covid-19, potrebbe subire un calo del 3,1%, compensato successivamente nel 2021 con una leggera crescita del 3,7%.

Io sinceramente rimango Ottimista!

Sono convinto che il 2021 avrà, grazie anche alla pesante attenzione che il Governo sta avendo verso il settore con il piano appena approvato sulla Digitalizzazione, uno sviluppo superiore al 3,7% e insisto sulla presenza e sulla spinta che dovrebbero avere le PMI in base alle dinamiche citate.